Alto Potenziale Cognitivo + Disturbo dello Spettro Autistico Livello 1 – Sindrome di Asperger
Cos’è il potenziale?
Il potenziale è un vuoto creativo, è ciò che saremmo in grado di fare, ma ancora non riusciamo a concepire.
Il nostro potenziale non è una cosa, ma un processo in cui agiamo in prima persona e che modifica ciò che siamo. È una possibilità che ha bisogno del nutrimento che arriva dal mondo, dalle relazioni, dalle conoscenze disponibili, dalle persone che incontriamo.
Il potenziale è nello spazio in cui siamo in relazione con noi stessi e con gli altri. È un processo in divenire, inafferrabile nella sua interezza, che nel momento in cui si manifesta appartiene alla realtà.
Per esprimerlo abbiamo bisogno di stare nel mondo e di metterci in gioco.
Premessa
Valutare il profilo cognitivo in persone autistiche richiede alcuni accorgimenti e diverse riflessioni, affinché i risultati rispecchino le loro reali capacità. In questo articolo parlerò della somministrazione della scala WAIS IV1 somministrabile dai 16 anni in poi. Occupandomi di Alto Potenziale Cognitivo farò riferimento a questa condizione, ma molto di quanto riportato è estendibile a profili nella media e sopra la media.
Valutare il profilo cognitivo in adulti 2E
Il contesto deve essere a misura di persone con ipersensibilità sensoriale. Lo spazio, le distanze, le luci, gli odori, i rumori vanno gestiti. Anche se si pensa di aver organizzato tutto al meglio è opportuno chiedere, precisando che, se si prova disagio, la persona è libera di riportarlo.
I tempi devono essere rilassati. Bisogna prevedere che la persona si racconterà, avrà bisogno di divagare quando è necessario abbassare il livello di attivazione e che serviranno pause e uscite dallo studio per prendere aria, mangiare e bere. Quattro ore sono più che sufficienti.
Le condizioni: è importante che chi arriva da lontano raggiunga il luogo il giorno prima, così da essere riposato al momento della somministrazione e che alloggi in un luogo che non sia fonte di sovraccarico.
Il colloquio iniziale offre molti elementi per comprendere quale possa essere il punto di forza della persona. Chi ha facilità di espressione verbale gradirà iniziare con un subtest verbale, mentre chi fatica nel raccontarsi probabilmente preferirà una prova visuopercettiva. In questo caso è una buona scelta iniziare da Ragionamento con le matrici, che non avendo limiti di tempo permette alla persona di non sentirsi sotto pressione.
La somministrazione è organizzata, ma è possibile personalizzarla. A seconda di come la persona reagisce alle singole prove, si può organizzare l’ordine di somministrazione in modo che ad una prova non particolarmente gradita ne segua una piacevole. Certe prove possono alzare il livello di ansia e questo va osservato e gestito anche interrompendo e proponendo una pausa.
La persona non è lì per dimostrare qualcosa, piuttosto siamo noi che dobbiamo metterci a sua disposizione per permetterle di esprimere il proprio potenziale considerandone le caratteristiche.
Diverse prove sono a tempo. C’è chi vuole sapere quanto tempo avrà e chi va in ansia, se teme di non averne abbastanza. Bisogna valutare se e come comunicarlo. Le prove IVE1 si svolgono in due minuti, tempo accettabile dalla maggioranza delle persone, mentre la maggior parte delle prove IRP1 prevede una durata per ogni item, che può essere percepita come insufficiente.
I risultati saranno discussi al termine della somministrazione e bisogna considerare lo spazio per le domande. La persona andrà rassicurata sul fatto che tutto quello che viene detto sarà riportato in relazione. Dopo ore di impegno non è semplice riuscire a memorizzare quanto viene spiegato, soprattutto se la memoria risulta compromessa.
La relazione finale dovrà riportare cosa si è osservato e spiegare, alla luce dell’intero incontro, come interpretare i risultati, quali i punti di forza e gli eventuali approfondimenti necessari. Una persona con un funzionamento complesso ha bisogno di comprendere il proprio profilo senza attribuire qualsiasi propria caratteristica ad un’unica diagnosi (è l’interazione fra le diverse condizioni che genera ciò che la persona esperisce nella propria esistenza all’interno dei contesti e delle relazioni. Nessun elemento è separabile. La stessa persona in un contesto diverso può percepire la realtà in altra maniera e manifestare il proprio potenziale di conseguenza).
Le fatiche “invisibili”
Le prove visuopercettive sono stampate su una carta semilucida che crea riflessi fastidiosi e, in alcune persone, rende difficile percepire il giallo su fondo bianco. È fondamentale eliminare fonti luminose, che si riflettono, in modo da avere una lettura pulita delle eventuali difficoltà che la persona mostra nel ragionamento visuopercettivo.
Chi ha difficoltà nell’ambito matematico non sempre vorrà cimentarsi in Ragionamento aritmetico (o lamenterà che se potesse scrivere riuscirebbe). È opportuno sostituire il subtest con Riordinamento di lettere e numeri o l’indice di Memoria di lavoro non rispecchierà le reali capacità in tale ambito. Queste prove sono uditive. Molte persone autistiche sono più visive e questo va considerato nel leggere eventuali cadute in IML1.
Confronto di pesi e alcuni item di Ragionamento con le matrici hanno un aggancio matematico. È importante valutare le cadute in questi subtest alla luce della prestazione in Ragionamento aritmetico e a quanto riportato dalla persona.
La modalità di pensiero impatta nelle prove. Chi riconosce e genera schemi sarà più a proprio agio in prove che possono essere affrontate con questa attitudine. Chi ha bisogno di argomentare, di dire molto per organizzare il pensiero, si troverà più a proprio agio in prove come Comprensione o Vocabolario.
Comprensione include diversi proverbi, che possono creare difficoltà a chi tende ad interpretare in maniera letterale. Solitamente chi ha un Indice di Comprensione Verbale molto alto riesce anche con proverbi e metafore.
Ci sono persone lente nell’organizzare il pensiero. Lasciare tempo attendendo la risposta, senza incalzare, aiuta ad abbassare l’ansia e il giudizio verso la propria prestazione. Tale lentezza apre a diverse possibili interpretazioni e non è da sottovalutare il livello di sovraccarico.
Qualcuno mostra impulsività solo in alcuni subtest o alcuni item. Osservare come e quando avviene permette di ipotizzare la presenza di altri disturbi.
Nelle persone 2E sono frequenti le difficoltà di elaborazione visiva, che impattano nelle prove visuopercettive e di velocità di elaborazione. Una valutazione optometrica si rende spesso necessaria.
In persone particolarmente sensibili agli stimoli visivi possono essere utili le lenti colorate. Quando una persona ha questo livello di ipersensibilità diventa evidente dalla fatica e dall’evitamento, che nelle prove visuopercettive si manifesta come ansia e risposta impulsiva.
Chi compensa un DSA si stanca molto velocemente.
I profili APC
Nelle persone autistiche sono frequenti profili discrepanti, che portano ad un QI4 non interpretabile. In questi casi lo IAG4 rimane l’indice di riferimento per verificare la presenza di APC.
ICV > IRP la persona potrebbe apparire “poco autistica”. Presenta proprietà di linguaggio ed espressione. È possibile che comprenda bene anche la comunicazione non verbale. Può essere logorroica. Gestire il pensiero arborescente è impegnativo. Si può smarrire fra i tanti ragionamenti e le connessioni che crea. Se associata a bassa memoria di lavoro genera confusione mentale (lo spazio di memoria si satura velocemente e la persona perde il filo dei pensieri, non riesce a selezionarli e si blocca).
IRP > ICV la personaappare più rigida, chiusa, tende a parlare poco, può faticare nell’esprimere contenuti personali. Ha facilità nel riconoscimento di schemi e può sfruttare questa attitudine per comprendere i comportamenti umani e cavarsela nelle situazioni sociali. Oltre che nelle prove IRP può andare bene in Cifrario, che propone un compito con uno schema che si ripete e in Memoria di cifre potrebbe preferire la sottoprova Riordinamento di cifre (consiste nell’ordinare dal più piccolo al più grande i numeri ascoltati).
La presenza di cadute specifiche in alcuni subtest o indici suggerisce la presenza di altre condizioni. Ad esempio persone disprassiche risultano lente in Disegno coi cubi. In questo caso è possibile sostituire il subtest con Confronto di pesi per avere un valore IRP più aderente alla reale capacità di ragionamento.
Difficoltà di elaborazione visuospaziale impattano sia in Disegno coi cubi, che in Puzzle.
IAG > ICC4 questa discrepanza rileva funzioni esecutive sottodimensionate rispetto alla capacità di ragionamento.Sarebbe opportuno valutarla anchecon ulteriori prove, quando possibile. Invita ad approfondire le eventuali difficoltà e le strategie messe in atto (ad esempio persone con scarsa memoria di lavoro uditiva si abituano a scrivere appunti, promemoria e usare allarmi), per capire quanto costituisca un reale problema nella quotidianità.
Il profilo può essere omogeneo con tutti gli indici interpretabili.
Non può essere il solo APC a far escludere la presenza di Disturbo dello spettro autistico e/o altre condizioni e viceversa. Un’attenta lettura qualitativa di come le singole prove vengono affrontate aiuta a indirizzare il clinico nel porre domande e formulare ipotesi.
Un test poco Aspie friendly
La WAIS prevede che Informazione sia un subtest principale per il calcolo dell’Indice di Comprensione Verbale (ICV). Molte persone autistiche sono esperte in ciò che è di loro interesse e non memorizzano conoscenze al di fuori degli ambiti amati. Questo subtest misura “la capacità di acquisire, mantenere e recuperare informazioni di carattere generale, chiamando in causa l’intelligenza cristallizzata2 e la memoria a lungo termine”, ma può risultare molto poco rappresentativo di ciò che intende misurare!
Comprensione nella WAIS è un subtest supplementare e misura “il ragionamento verbale, l’informazione generale, la capacità di concettualizzazione, la comprensione verbale e l’abilità di espressione verbale”. In persone che hanno bisogno di argomentare risulta un subtest valido per far emergere questa capacità. In generale è un miglior indicatore dell’intelligenza fluida2, che ci aspettiamo sia alta in un profilo di Alto Potenziale Cognitivo, pertanto è consigliabile sostituire Informazione con Comprensione3.
L’APC permette di compensare
Un aspetto da considerare è come e quanto la presenza di APC permetta di compensare difficoltà funzionali (DSA, disturbo dell’attenzione, memoria carente, difficoltà di elaborazione visiva) e relazionali. La persona può essere in costante sovraccarico, sentirsi sempre stanca, senza comprendere perché. L’osservatore non rileva né la presenza di APC, né le difficoltà. Globalmente la persona sembra “normale” e viene spesso accusata di pigrizia, scarso impegno e mancanza di volontà. In realtà è vero il contrario: l’impegno costante del compensare esaurisce le risorse. Di frequente certe carenze sono giustificate con l’essere originale, sopra le righe, strana.
Le conclusioni terranno conto di come la persona ha affrontato l’intero incontro, le singole prove, se ha avuto picchi di ansia o si è stancata più di quanto atteso. È importante considerare a quali condizioni il potenziale si esprime e individuare i fattori di stress che possono invece inibirlo o disperderlo nel compensare.
La valutazione del profilo cognitivo non è finalizzata a misurare quanto la persona è intelligente, ma come si manifestano le sue capacità, quali strategie possono aiutare e come autismo e alto potenziale si esprimono (e si bilanciano o viceversa amplificano certe caratteristiche) in una complessità unica.
1 – WAIS IV è composta da 10 subtest principali e 5 supplementari: ICV (Indice di comprensione verbale) è composto da Somiglianze; Vocabolario; Informazione. Supplementare Comprensione IRP (Indice di Ragionamento Visuopercettivo) è composto da Disegno coi cubi; Ragionamento con le matrici; Puzzle. Supplementari Confronto di pesi e Completamento di figure. IML (Indice di Memoria di Lavoro) è composto da Memoria di cifre e Ragionamento aritmetico. Supplementare Riordinamento di lettere e numeri. IVE (indice di Velocità di Elaborazione) è composto da Ricerca di simboli e Cifrario. Supplementare Cancellazione.
2 – Intelligenza cristallizzata e Intelligenza fluida Il termine “Cognitivo” ci parla di potenziale nelle aree relative alla capacità di ragionamento, apprendimento, utilizzo di conoscenze, risoluzione di problemi. Nelle persone plusdotate/APC l’aspetto cognitivo che ci aspettiamo emerga come nettamente superiore alla media è soprattutto relativo all’intelligenza fluida. Cos’è L’intelligenza fluida? È l’abilità di risolvere nuovi problemi, cogliere connessioni, costruire conoscenza. Si contrappone all’intelligenza cristallizzata relativa alle conoscenze acquisite in base alla cultura di appartenenza e quindi alle esperienze maturate, la socializzazione vissuta, la scuola frequentata, la famiglia in cui si è nati. Per la naturale propensione all’apprendimento e lo sviluppo precoce anche l’intelligenza cristallizzata è elevata in una persona APC.
3 – Nelle scale Wechsler è possibile sostituire al massimo due subtest principali con due supplementari.
4 – Il QI (Quoziente Intellettivo) viene calcolato sommando i punteggi ponderati dei dieci subtest principali. Lo IAG (Indice di Abilità Generale) somma i punteggi ponderati di ICV e IRP evidenziando così la capacità di ragionamento senza memoria di lavoro e velocità di elaborazione. ICC (Indice di Competenza Cognitiva) si calcola sommando i punteggi ponderati di memoria di lavoro e velocità di elaborazione. È una prima misura delle funzioni esecutive, ma non sufficiente.
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Il contenuto esprime quanto osservato e provato in una prospettiva clinica.